Il Barattolo
ASSOCIAZIONE DI COLLEZIONISMO BIRRARIO

Piccola storia della Birra Augusto Bomboni, Firenze


I birrifici sorti nel lontano fine XIX secolo e chiusi nei primi anni del '900, soprattutto nel 1905 allorché per proteggere produzione e vendita del vino, fu applicata una gravosa tassa a carico della produzione birraria, non hanno lasciato molte tracce della propria esistenza.

Produzione e smercio erano spesso confinati in un ambito cittadino e non tutti avevano i mezzi per pubblicizzare i propri prodotti con targhe, bicchieri o bottiglie serigrafate.

Sono rimasto così molto contento quando ho trovato la fattura di uno dei primi birrifici fiorentini, la "Fabbrica a Vapore di Acque Minerali, gazzose e birre Augusto Bomboni", domiciliata in via Folco Portinari 3.

Leopoldo Bomboni, il capostipite della famiglia Bomboni, aveva fondato la sua fabbrica in Firenze quasi sicuramente prima del 1850 e "Il signor Leopoldo Bomboni aveva fatto quattrini prima della venuta della capitale, fabbricando e vendendo quella leggerissima birra in uso allora a Firenze, acidula e spumantissima, che i Fiorentini, non conoscendo ancora le birre di Vienna e di Baviera bevevano tanto volentieri..."

Sale agli onori della cronaca però nel 1961 per aver partecipato alla "Esposizione Italiana di Firenze" nella classe V, la classe delle bevande, la grande manifestazione allestita nella futura effimera Capitale d'Italia ideata per esaltare le capacità produttive di un Paese appena unificato.

La presentazione del birrificio recitava: "BOMBONI LEOPOLDO di Firenze. Birre all'uso dell'Italia e a imitazione delle inglesi Pale-Ale, Brown-Ale di qualità commendevoli, largamente fabbricate, e consumate si in paese che fuora".

E i nomi che Bomboni dette alle sue birre non potevano che essere Ala bianca per la sua pale-ale, e Ala nera per l'altra birra prodotta in stile brown-ale.

Leopoldo lascia e la conduzione passa ai figli. Nell'Indicatore generale della Città e Provincia di Firenze del 1882 compare infatti "BOMBONI FRATELLI (birra e gassosa) via F. Portinari, 3 - fabbrica di birra, v. Maggio, 48" e così veniamo a sapere anche dove era ubicato l'opificio.

Gli anni passano e troviamo notizia che nel 1890 la conduzione passa del tutto a Augusto Bomboni fino al 1905, anno di chiusura della fabbrica.

Il 1905 è anche l'anno delle grandi fusioni nell'industria birraria e proprio in quell'anno a Firenze viene fondata, il 15 maggio, la "Società Toscana Carlo Paszkowski".

La nuova società ha tra i membri del C.d.A. proprio Augusto Bomboni, circostanza che rafforza l'dea che la chiusura della "Augusto Bomboni" sia stata dettata da strategie aziendali tanto che il deposito della Paszkowski si trasferirà proprio in via Portinari 3.

Augusto arriverà poi nel 1908 alla presidenza del C.d.A della Paszkowski.

Torniamo alla nostra bella fattura. La data è del 1894 e si riferisce ad una fornitura di 101 sifoni con la possibilità di avere anche un "Servizio a Domicilio con carri dello Stabilimento".
Possiamo notare la cura con cui è stato disegnato il logo della ditta, con sifoni e bottiglie serigrafate.

Il marchio impresso nella bottiglia è lo stesso disegno che fa ancora oggi bella mostra di sé sul soffitto dell'ingresso di una delle ultime dimore fiorentine della famiglia Bomboni in via della Pergola 49, logo caratterizzato da una B e una A intrecciate, l'acronimo di Augusto Bomboni.

Silvano Caneschi

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