Il Barattolo
ASSOCIAZIONE DI COLLEZIONISMO BIRRARIO

Il collezionismo dei sottobicchieri

vecchi sottobicchieri italiani

Considerato fino a qualche anno fa un oggetto collezionabile "minore", il sottobicchiere, a partire dalla metà degli anni Novanta, è diventato sempre più ricercato dai collezionisti italiani, tanto che la raccolta di questi oggetti ha oggi raggiunto livelli di popolarità comparabili a quelli che, storicamente, si registrano in nazioni come il Belgio e la Germania.
Se una volta i sottobicchieri che circolavano nei pub e nelle birrerie italiane erano pochi, oggi, con il proliferare del fenomeno delle microbirrerie e dei microbirrifici artigianali e con l'adozione, anche in Italia, del sottobicchiere come strumento di comunicazione pubblicitaria e di sponsorizzazione di eventi sportivi, manifestazioni culturali e ricorrenze, assistiamo all'uscita, ogni anno, di almeno un centinaio di sottobicchieri realizzati da birrerie italiane oppure appositamente concepiti dalle birrerie straniere per il mercato italiano.
In Italia non siamo ancora al livello di altre nazioni dove i sottobicchieri, spesso, sono estremamente curati dal punto di vista grafico, con l'emissione di serie esteticamente molto belle e gradevoli ma, certamente, possiamo dire che nella maggior parte dei casi, la persona che si avvicina al mondo del collezionismo birrario, oggi tende a preferire i sottobicchieri alle lattine (attualmente purtroppo spesso anonime e lontane anni luce dalla bellezza dei pezzi che negli anni '60 e '70 potevano essere acquistati negli scaffali dei supermercati), ai bicchieri (che purtroppo richiedono parecchio posto per essere esposti) e alle etichette (non sempre così facilmente ottenibili dalle birrerie e comunque assai numerose).

Cosa collezionare?

Nel quadro sommariamente descritto, considerando che ogni anno vengono stampati dalle birrerie di tutto il mondo migliaia e migliaia di nuovi sottobicchieri, per il collezionista che si avvicina alla raccolta di questi oggetti nasce subito una difficoltà, ovvero, decidere cosa raccogliere, stante l'impossibilità di riuscire ad avere tutti i sottobicchieri che escono in un anno.
Si aprono quindi diverse possibilità: collezionare solamente i sottobicchieri di alcune birrerie, magari quelle di maggior prestigio e fama internazionale, come Stella Artois, Heineken, Guinness, Kronenbourg..., dedicarsi solo ad alcune nazioni per le quali si nutre un particolare affetto (l'Italia, piuttosto che la Danimarca, l'Irlanda, la Rep. Ceca...), raccogliere sottobicchieri che raffigurano solo un determinato soggetto a cui si è interessati (animali, treni, auto, fiori, sport...), specializzarsi nel cosiddetto "oltremare" (i sottobicchieri provenienti cioè da nazioni africane, asiatiche, centro e sudamericane e dell'Oceania) oppure collezionare un po' di tutto, senza particolari criteri, privilegiando, eventualmente, anche per ragioni di spazio, quello che appaga il proprio occhio e che dà soddisfazione.

Come conservare i sottobicchieri?

sottobicchieri esotici

E una volta deciso cosa collezionare, come raccogliere il materiale?
Ognuno tende a sviluppare ovviamente un proprio criterio di classificazione.
La tendenza generale è quella di classificare i sottobicchieri "alla tedesca", ovvero, ordinandoli secondo le città dove le birrerie hanno la loro fabbrica principale. Non sempre risalire a questa informazione è semplice ma, oggigiorno, grazie ad internet, è difficile non riuscire a determinare la città (o la nazione) di provenienza di un determinato sottobicchiere.
Per chi si limita a collezionare solo sottobicchieri italiani, o sottobicchieri provenienti da poche birrerie, forse il criterio più semplice è quello di dividere il materiale per birreria produttrice, raffinando il criterio di classificazione nel caso dei sottobicchieri di marchi come Guinness e Heineken che vengono prodotti non solo nelle nazioni di origine di queste birrerie (Irlanda e Olanda rispettivamente) ma che vengono stampati in giro per il mondo, spesso nelle nazioni più impensabili (Etiopia, Taiwan...).
Per quanto riguarda la conservazione del materiale raccolto, ci sono diverse possibilità, a seconda anche di quanto si vuole investire nell'acquisto di questo tipo di materiale.
La soluzione più economica è certamente quella di utilizzare scatole e scatolette recuperate a casa, dove inserire i sottobicchieri in ordine. I collezionisti più esperti, solitamente, utilizzano scatole lunghe e strette che si fanno realizzare su misura dagli scatolifici: si tratta di spese spesso contenute ove il costo complessivo diminuisce con il numero di scatole commissionate (meglio fare una buona scorta quindi!). All'interno di queste scatole, i sottobicchieri possono poi essere suddivisi con semplici cartoncini sui quali indicare il nome della birreria o della nazione di appartenenza.
Per la custodia dei sottobicchieri più belli della propria collezione, si può valutare l'acquisto di buste con tasche predisposte ad accogliere i sottobicchieri. In commercio ne esistono di varia natura (a 4, 6, 8 o 12 tasche) ma i costi, ovviamente, salgono in maniera decisa.
Alcuni collezionisti conservano i sottobicchieri nelle buste universali formato A4 creando le tasche nella busta mediante l'utilizzo di saldatrici a caldo.

Collezionare divertendosi!

Il collezionismo dei sottobicchieri è aperto quindi a mille sfumature e a molteplici approcci...
Il consiglio che possiamo darvi è quello di divertirvi con questo hobby decidendo liberamente se investirci anche dei soldi, sia per l'acquisto dei sottobicchieri sia per l'acquisto di materiale necessario alla conservazione della propria collezione.
L'invito che vi facciamo è senz'altro quello di frequentare i raduni collezionistici, avere rapporti di scambio, magari per posta, con gli altri collezionisti e, soprattutto, privilegiare la qualità alla quantità: meglio avere qualche migliaio di sottobicchieri in meno ma avere in collezione dei bei pezzi.
Perché l'inscatolamento (inevitabile se si raggiungono collezioni di una certa dimensione) è la morte del collezionista!
Buona collezione a tutti!

Massimo Arpini

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